Parco Archeologio di Sibari
PARCO ARCHEOLOGICO DI SIBARI
A Sibari, una delle frazioni più importanti del Comune di Cassano All’Ionio, si trova il Parco Archeologico di grande importanza storica. Il Parco si estende per 168 ettari e si trova al km 25 della strada statale 106 Ionica che l'attraversa tutto in direzione nord-sud. Si tratta del sito di una delle più ricche e importanti città della Magna Grecia, i cui reperti sono conservati nel Museo Archeologico Nazionale della Sibaritide. La zona fu il centro della civiltà degli Enotri, che ebbe la massima fioritura nell'Età del Ferro, prima dell'arrivo in Calabria dei coloni greci d'Acaia nel 730-720 a.C. I Greci fondarono Sybaris, fiorente centro commerciale in cui transitavano le merci provenienti dall'Asia Minore. La sorte di Sibari fu segnata dalla guerra contro un'altra importante città greca, Crotone, che culminò con la battaglia del Traente (510 a.C.) e un assedio di settanta giorni, a seguito del quale il sito fu distrutto e allagato dalla deviazione del fiume Crati.
I sopravvissuti fondarono, nel 444 a.C., la nuova colonia di Turi, sullo stesso sito, progettata dal famoso architetto Ippodamo di Mileto. Nel 194 a.C. la città fu fondata nuovamente come colonia romana, col nome di Copiae, che fu poi cambiato nuovamente in Thurii. Continuò a essere importante fino al Medioevo, quando fu definitivamente abbandonata. I suoi resti vennero individuati nel 1932 e tuttora sono in corso diversi cantieri di scavo. Gli insediamenti protostorici sono testimoniati dai siti di Castiglione di Paludi (resti di una necropoli dell'Età del Ferro, databile al IX-VIII secolo a.C.); è evidente l'impianto ellenistico, con strade che si intersecano ortogonalmente, mentre è scomparsa quasi ogni traccia della città precedente. L'area del Parco Archeologico è divisa in settori, ognuno dei quali è identificato col nome del cantiere di scavo: "Parco del Cavallo", "Prolungamento Strada", "Casabianca" e "Stombi". Nel "Parco del Cavallo" restano i resti più significativi dell'età romana: un quartiere organizzato in due grandi plateiai e un teatro; nella zona "Casa Bianca", invece, si trova una sezione edificata nel IV secolo a.C., con una torre circolare.
IL PERCORSO
Dall'area di accettazione turistica di Parco del Cavallo, l'area più estesa e più ricca di testimonianze del Parco Archeologico, si arriva alla Porta Nord, accesso principale della città di Copia che si apriva nel lungo muro di cinta; si procede lungo la grande strada basolata (plateia A) e si arriva all'incrocio con l'altra arteria principale (plateia B) dove c'è la massima concentrazione di strutture monumentali di epoca romana. Prima dell'incrocio si possono visitare i resti di una grande domus del 50 a.C., con elaborati pavimenti a mosaico e in marmo e pareti affrescate con pannelli geometrici policromi: uno dei mosaici delimita nella specchiatura centrale, distrutta in antico, un saggio di scavo che ha permesso di individuare resti di mura di un precedente edificio di Thurii (V-IV sec. a.C.; nello stesso saggio è stato rinvenuto un pozzo realizzato con cilindri di terracotta impilati, risalente all'epoca arcaica (VII-VI sec. a.C.) testimonianza della più antica colonia di Sibari.
Ad Ovest ed a Nord dell'incrocio, diverse strutture testimoniano la presenza di antiche botteghe (tabernae) che affacciandosi sulla strada offrivano le loro merci ai passanti; ad Est si osserva la poderosa struttura semicircolare del Teatro di I secolo d.C. con le sue scalette di accesso, il frons scenae, parte della cavea con tre ordini di posti ancora in situ . Tra il muro perimetrale semicircolare e la cavea ad un livello inferiore, sono visibili le massicce colonne di un emiciclo precedente l'impianto del teatro; di fronte al teatro due grandi fontane circolari abbellivano l'area del Foro.
A Sud-Ovest di questo si trova il grande impianto termale di età traianea (inizi I sec. d.C.) che conserva ancora i tubuli di terracotta delle concamerazioni parietali, e molte dei pilastrini (suspensurae) che sostenevano il pavimento riscaldato del calidarium e del tepidarium; è altresì visibile la piscina d'acqua fredda, la natatio.
Negli ambienti termali sono ben conservati i pavimenti musivi in antico integrati più volte, mentre gli ambienti di accesso esterno sono pavimentati in opus spicatum.
Per info prenotazioni e biglietti vai alla sezione "Museo Archeologico Nazionale della Sibaritide".